IL CONTROLLO QUALITÀ DEI PRODOTTI COSMETICI
Prima di essere messi in commercio tutti i prodotti cosmetici devono superare un lungo e selettivo controllo della loro qualità. In cosa consiste? Abbiamo intervistato Ilenia Peroni che da Gala Cosmetici si occupa proprio del controllo qualità dei cosmetici e delle materie prime!
Del controllo qualità dei cosmetici si parla poco sebbene in Italia -e in tutta la Comunità Europea- le norme di sicurezza siano un tassello fondamentale nel processo di messa in commercio di tutti i prodotti di detergenza e cura del corpo. Qui da Gala Cosmetici, inoltre, ci occupiamo della formulazione e produzione di cosmetici naturali certificati biologici e ai controlli “base” si aggiungono quelli riguardanti la provenienza delle materie prime biologiche e tanto altro.
Abbiamo già raccontato in questo articolo cosa sono le prove di stabilità, che servono per valutare e garantire la sicurezza dei prodotti. Nella video intervista a Ilenia Peroni scopriremo nel dettaglio tutto ciò che riguarda il controllo qualità dei prodotti cosmetici. Prontə?
IL TESTO DELLA VIDEO INTERVISTA
D: Ciao Ilenia, iniziamo questa intervista chiedendoti qual è stato il tuo percorso di studi?
R: Dopo il diploma di maturità presso il Liceo scientifico Albert Einstein di Rimini ho conseguito la Laurea in Controllo di qualità dei prodotti per la salute nel 2014. Si tratta di un corso tecnico del Dipartimento di Scienze per la qualità della vita dell’Università di Bologna.
Poco dopo ho iniziato un tirocinio formativo in Gala cosmetici che mi ha offerto l’opportunità di continuare il percorso di studi grazie a diversi strumenti, tra cui corsi di formazione continui.
D: Di cosa ti occupi in azienda? Ci racconti una tua giornata-tipo?
R: In azienda mi occupo di controllo qualità e assicurazione qualità a tutto tondo. La giornata-tipo inizia, solitamente, dalla posta elettronica: prendo atto delle nuove richieste, valuto e archivio i rapporti di prova riguardo materie prime, prodotti e la relativa documentazione tecnica. La giornata prosegue con la verifica delle conformità, azione necessaria perché dal prodotto sfuso si possa procedere al confezionamento.
Poi dedico del tempo agli studi di compatibilità formula-packaging, sia per realizzare nuovi piani di controllo sia per controllare studi di prodotto già in corso. Infine, mi occupo delle analisi dei campioni e della verifica delle grafiche del packaging dei cosmetici –le informazioni riportate sulle etichette dei prodotti sono molto importanti e devono sottostare a specifiche norme di cui parleremo presto in un altro articolo-.
D: Quali sono gli step che portano alla commercializzazione di un cosmetico? Sappiamo che le formule devono sottostare a test di efficacia, analisi di laboratorio e tutta una serie di normative per essere messe in commercio. Ci racconti di più?
R: Prima di essere messo in commercio un prodotto deve superare una lunga serie di controlli e rispettare limiti di legge dati dal regolamento cosmetico 1223/2009 a garanzia della sua sicurezza, efficacia e gradevolezza. I controlli, quindi, si applicano sia nella fase di sviluppo che nella fase produttiva.
Alla prima fase appartengono:
- Un’accurata selezione delle materie prime e valutazione della loro qualità e purezza;
- I test sulla formula come quelli per valutare il sistema conservante (ad esempio il challenge test o l’analisi del contenuto di acqua libera in formula), quelli per valutare l’innocuità dei prodotti sulla pelle e mucose (test dermatologici e oftalmologici). Ci sono, poi, test di efficacia e test di compatibilità per assicurare al cosmetico il giusto contenitore.
Alla seconda fase appartengono:
- La determinazione dei parametri chimico-fisici dei prodotti;
- I controlli microbiologici;
- Il controllo della presenza di metalli come il nichel –ne abbiamo parlato qui-.
- I controlli su imballaggio ed etichettatura (è necessario che siano conformi e corrispondenti).
D: Da Gala produciamo cosmetici naturali e biologici…quali controlli sono previsti per questi prodotti?
R: Per i cosmetici naturali e biologici i primi controlli riguardano le materie prime e in particolare la loro origine, trasformazione e certificazione. A garanzia della filiera eseguiamo annualmente controlli a campione per escludere la presenza di fitofarmaci e, inoltre, a ogni ingresso delle materie prime biologiche in azienda applichiamo un protocollo atto a verificarne l’etichettatura e a separarle dal resto delle materie prime per evitare contaminazioni crociate. Infine, certifichiamo i nostri cosmetici secondo due standard molto rigorosi, Natrue e CCPB, che ci richiedono visite ispettive e conformità documentali durante tutto il processo produttivo.
“Un po’ come nella vita le regole mi mettono sicurezza, ma gli imprevisti spesso si rivelano opportunità di crescita.”
D: In azienda ti occupi anche di sostenibilità del packaging. Qual è l’obiettivo?
R: Innanzitutto per sostenibilità ambientale del packaging si intende la ricerca di soluzioni di imballaggio che abbiano un minor impatto ambientale rispetto a quelle attualmente utilizzate. Al momento non esiste un packaging sostenibile per eccellenza ma esistono imballaggi più sostenibili di altri in termini di risparmio di energia e materia prima in fase di produzione, di tecnologia e ottimizzazione della forma (che facilitano l’uso del prodotto come, ad esempio, le buste di ricarica dei detergenti) e di trasporto. Cerchiamo anche il modo per favorire le attività di riciclo. L’obiettivo è quello di far parte di un sistema virtuoso che rispetti l’ambiente non solo per quanto riguarda la formula ma anche sul piano del packaging, che per i prodotti cosmetici rappresenta una componente molto rilevante.
D: Concludiamo l’intervista chiedendoti tre cose che ami del tuo lavoro.
R: Amo il fatto che sia metodico e imprevedibile allo stesso tempo: imprevedibile perché spesso si presentano problemi ma, come per altri lavori in ambito scientifico, l’avanzamento tecnologico fa sì che il lavoro si rinnovi continuamente. Un po’ come nella vita, le regole mi mettono sicurezza ma gli imprevisti spesso si rivelano opportunità di crescita. La terza cosa che amo riguarda proprio l’aspetto sensoriale dell’ambito cosmetico.
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