COSMESI E CANCRO: ATTI DI SPERANZA PER DONNE CORAGGIOSE

Ottobre è il mese della prevenzione del tumore al seno: scopriamo insieme come prenderci cura del nostro corpo.

La malattia è cambiamento.
Giunge a marcare un confine: è l’acquazzone che ci investe nel bel mezzo di un’escursione tanto attesa.
Onda altissima che ci restituisce naufraghi, aggrappati ad un lembo di terra, a chiederci come sia stato possibile.
A testimoniare il cambiamento arriva la trasformazione fisica, puntuale e spaventosa.
Perché accade?
L’autocoscienza, il riconoscimento della propria esistenza e del proprio pensiero, è ciò che ci rende umani. Una certosina evoluzione ha condotto l’uomo ad osservare la propria immagine riflessa nello specchio e a riconoscerla. Poi ad affezionarsi ad essa, a volerle bene.
Anche per questo, scoprirci improvvisamente diversi ci terrorizza, ci destabilizza.

Come ci si prende cura di un’immagine di noi che non ci somiglia più?

Ottobre è il mese della sensibilizzazione sul tumore al seno, neoplasia che in Italia, nel solo 2017, ha colpito 52.300 donne*. In tutte le piazze principali del Paese vi sono state manifestazioni sportive, eventi molto interessanti e la possibilità di poter effettuare controlli senologici gratuiti curati da Università, associazioni di promozione sociale ed enti pubblici come, ad esempio, Croce Rossa, Asl e AIRC.

Tra le tante realtà ce n’è una che vogliamo raccontarti e che si occupa di bellezza.
Bellezza che, seppur mutevole, resiste.

La forza e il sorriso: questo il nome dell’associazione che abbiamo avuto il piacere di conoscere qualche tempo fa. Attraverso interessanti laboratori di bellezza, supportati da 29 grandi aziende del mondo del beauty, molti professionisti del settore (tra cui make-up artist, estetisti, acconciatori) si impegnano a trasformare i cosmetici in quelli che potremmo definire coraggiosissimi atti di speranza.

I laboratori si trovano in numerosissime strutture, diffuse in tutta Italia, e sono specializzati nella beauty-care per le donne in trattamento oncologico.

Spesso si pensa che determinate malattie – e conseguenti terapie – richiedano la completa rinuncia alla propria quotidianità, a tutto ciò che si è ed a quelle che sono le piccole abitudini che fanno di noi, noi. In realtà, è possibile prendersi cura del proprio corpo e della propria femminilità anche in un momento drammatico e delicato come quello contrassegnato da una malattia.

I laboratori dell’associazione non interferiscono assolutamente con le terapie ed offrono informazioni, spunti e consigli riguardo la valorizzazione del proprio aspetto. È sempre a disposizione anche una psicoterapeuta per qualsiasi tipo di supporto psicologico o sostegno alle donne in cura.

A proposito di questo, esiste una disciplina scientifica sviluppatasi a partire dagli anni ’50, ed oggi ampiamente diffusa, chiamata psiconcologia. Si tratta di una scienza che si occupa delle conseguenze psicologiche causate dalla malattia. Conseguenze cui spesso si dedica troppo poco spazio poiché meno visibili, e non per questo meno aggressive.

Eppure, come ci ricorda la definizione formulata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nel lontano 1948, “la salute è uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non la semplice assenza dello stato di malattia o di infermità”.

Dunque, se questo è vero, la malattia non si compone soltanto dell’assenza della salute.
Non può restare l’unico ingrediente a caratterizzare l’individuo.
È soltanto una delle condizioni ed in quanto tale può essere resa, almeno un po’, più leggera.

FONTI

FOTO

  • https://www.laforzaeilsorriso.it/
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