Intervista a Fabrizio Piva
Amministratore delegato di CCPB
Siamo state a Bologna, nella sede di CCPB, organismo di controllo e certificazione dei prodotti biologici, per incontrare Fabrizio Piva, amministratore delegato.
Col Dr. Piva parliamo delle scelte d’acquisto dei consumatori, negli ultimi anni sempre più orientate verso prodotti naturali e biologici. Questo trend,ormai consolidato, secondo l’amministratore delegato esprime una maggior coscienza ambientale del consumatore, il quale tende a preferire prodotti ottenuti attraverso processi produttivi rispettosi dell’ambiente e dunque più salubri.
Il cosmetico rientra a pieno in questa categoria e se all’inizio il consumatore si è avvicinato principalmente al settore alimentare, strada facendo ha cercato anche nelle altre scelte d’acquisto quello che l’alimentare aveva in qualche modo garantito.
Quindi dal biologico alimentare si è passati al biologico nella cosmesi cosiddettaal naturale, ed allo stesso modo al biologico nel tessile.
Proprio parlando di cosmesi naturale e biologica chiediamo a Piva in che modo le certificazioni volontarie possono rappresentare una garanzia per il consumatore che vuole un cosmetico veramente naturale.
“La certificazione è un elemento di trasparenza del consumatore. L’organismo di certificazione è un mezzo che trasferisce la promessa di un prodotto biologico e naturale dal mondo della produzione al mondo dei consumatori” ci dice il Dr. Piva e sottolinea il fatto che: “proprio per il fatto che oggi non esiste una legge che definisca il cosmetico biologico e il cosmetico naturale, la certificazione volontaria è l’atto attraverso il quale una parte terza indipendente, l’ente di certificazione, competente e trasparente verifica se i cosmetici rispondono a quelli che sono i criteri che sono stati definiti sia a livello internazionale, sia al livello nazionale con dei disciplinari privati”.
Chiediamo a Piva in che modo gli enti di certificazione possano promuoverela reputazione e la crescita dei cosmetici naturali. Piva paragona l’ente di certificazione ad un medico.
L’organismo di certificazione può interpretare nel modo più opportuno quelli che sono gli standard e trasferire queste regole alle aziende. L’ente, attraverso le proprie verifiche e le proprie valutazioni, stimola le aziende a lavorare sempre più inun’ottica di qualità e miglioramento.
Il Dr. Piva, inoltre, indica in una maggiore standardizzazione uno spunto di miglioramento del settore. Standardizzazione che deve essere promossa non tanto dagli enti di certificazione ma dalle imprese e dai loro rappresentati per dare vita a standard univoci e universalmente riconosciuti.
Chiudiamo parlando del futuro del bio e Piva identifica nella parola “sostenibilità”il traguardo verso cui il mercato dei prodotti biologici deve tendere nel suo processo di forte crescita tutt’ora in atto nei vari segmenti del settore.