INVECCHIAMENTO CELLULARE: COSA ACCADE COL PASSARE DEGLI ANNI ALLA NOSTRA PELLE?

Ammettiamolo: quello dell’invecchiamento cellulare è un tema che interessa tutti. Prima o poi sarà capitato anche a te di guardare la tua immagine riflessa nello specchio e di scorgere una ruga che prima non c’era… no, non imbrogliare: non c’è una crepa nello specchio. È proprio un leggero segno del tempo che corre!
Ora però non fissarla come se fosse un Grand Canyon arrivato, improvvisamente, a solcarti la fronte: quello dell’invecchiamento della pelle è un processo naturale, molto interessante quando osservato in dettaglio.

Attraverso questo articolo, proveremo a comprendere insieme tutti i segreti dell’invecchiamento cellulare così da essere pronti a gestire, nel migliore dei modi, i primi segni del tempo che verranno (o quelli che, ahinoi, ci sono già)!

Cosa accade al nostro corpo col passare degli anni? Cosa s’intende col termine invecchiamento?
Volendo cercare una definizione, che sia il più possibile accurata, potremmo dire che quello dell’invecchiamento è un fenomeno piuttosto complesso che, attraverso una serie di processi più o meno simultanei, porta alla progressiva perdita delle funzioni strutturali e fisiologiche della pelle.
Chiaramente, la velocità con cui questo accade varia a seconda di differenti fattori.
L’invecchiamento dipende dalla combinazione di: informazioni genetiche specifiche, ambiente, movimenti meccanici ripetuti e altri elementi come, ad esempio, la qualità del sonno, l’alimentazione, la cura del corpo e il benessere psicofisico.
A questo punto capirai bene che quando si parla di invecchiamento, l’età anagrafica (cui probabilmente finora hai attribuito tutte le colpe) conta fino a un certo punto!
Si invecchia con gli anni, certo, ma non solo. Conoscere cosa accade alla nostra pelle – a causa di tutti i fattori che abbiamo appena elencato – ci dona una visione più ampia del fenomeno dell’invecchiamento e ci rende più consapevoli delle scelte di vita che compiamo ogni giorno.

PRECISAMENTE, COS’È CHE ACCADE ALLA PELLE?

Abbiamo già visto com’è fatta la nostra pelle, di quanti strati si compone e quali sono i processi fisiologici più comuni. Vediamo adesso come cambiano le cose col procedere dell’invecchiamento.

INVECCHIAMENTO DELL’EPIDERMIDE
L’epidermide, col passare del tempo, si appiattisce. I cheratinociti, le cellule di cui si compone, cambiano forma e diventano più corti. Anche il numero delle cellule si modifica col tempo: diminuisce progressivamente a causa di un basso turnover cellulare. Uno studio recente stima che l’epidermide diventi più sottile del 6,4% ogni 10 anni (3).
Col progredire dell’invecchiamento cellulare, non cambia il numero delle ghiandole sudoripare mentre diminuisce il contenuto di acqua, inferiore rispetto ai valori della pelle più giovane (4).
Infine, l’invecchiamento cellulare interessa anche il contenuto di amminoacidi liberi nello strato corneo, il più superficiale.
Ad un cambiamento nella composizione di queste molecole corrisponde la riduzione del fattore naturale di idratazione, generalmente abbreviato con la sigla NMF, e tutto questo si traduce in una diminuzione della capacità di trattenere acqua da parte dell’epidermide (5).

INVECCHIAMENTO DELL’IPODERMA
Lo strato profondo della pelle mette in relazione il derma coi tessuti sottostanti. È a sua volta suddiviso in tre lamine, ognuna delle quali possiede differenti caratteristiche. L’ipoderma viene anche chiamato tessuto adiposo sottocutaneo perché è lì che si accumulano gli adipociti, i tanto temuti grassi. Invecchiando, perde progressivamente il suo spessore anche se la proporzione del grasso corporeo continua ad aumentare, approssimativamente, fino ai 70 anni (3).
Ebbene sì, proprio così! Se a te non sembra è perché con l’età cambia la distribuzione dei grassi nel corpo: decrescono nelle zone del viso, mani e piedi, mentre accrescono nell’addome e nelle cosce mantenendo, di fatto, un equilibrio abbastanza stabile nel tempo.

INVECCHIAMENTO DEL DERMA
Il derma è lo strato medio della cute, quello più abbondante e riccamente vascolarizzato.
Col passare degli anni lo spessore del derma tende ad assottigliarsi e si denota una progressiva diminuzione nel numero dei fibroblasti, le cellule più numerose del tessuto connettivo.
Oltre ai fibroblasti, si denota una riduzione nel contenuto di glicosamminoglicani, componenti fondamentali della matrice extracellulare, e dell’acido ialuronico, importantissima molecola organica la cui biosintesi avviene proprio grazie ai fibroblasti. La stessa sorte tocca all’elastina, proteina in grado di rendere la pelle elastica, appunto, e capace di resistere agli stiramenti e alle contrazioni. Con l’avanzare degli anni, decresce, infine, il contenuto di collagene poiché questo viene sintetizzato dai fibroblasti dei quali segue l’andamento (1, 6, 8).

LE GIUNZIONI DERMO-EPIDERMICHE
Come vedi, la pelle col passare del tempo va incontro a numerosissime modifiche e l’invecchiamento è un processo complesso che inizia e prosegue in modo diverso per ognuno di noi. Uno degli effetti più interessanti dell’invecchiamento riguarda l’appiattimento della giunzione dermo-epidermica. Si tratta di una membrana posta tra il derma e l’epidermide, costituita da collagene, glicoproteine e proteine del calcio che ha il compito di ancorare l’epidermide allo strato sottostante.
Col passare del tempo, la giunzione, che diventa sempre più sottile e vulnerabile, fa sì che aumenti il potenziale di separazione tra derma ed epidermide. Questo facilita la formazione delle rughe che tanto ci fanno paura le quali, però, non si formano attraverso un unico processo ma sono il frutto di una serie di circostanze che analizzeremo presto in dettaglio.

Ti piacerebbe leggere un articolo sulle rughe e su quali cosmetici utilizzare sulle pelli mature?
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ps: i nostri racconti sono tutti frutto di uno studio attento e dettagliato delle fonti. Nel caso in cui trovassi inesattezze oppure desiderassi puntualizzare qualcosa, ti invitiamo a scriverci: non siamo qui per insegnare soltanto ma per imparare soprattutto, insieme!

FONTI

  1. Boss GR, Seegmiller JE. Age-related physiological changes and their clinical significance. West J Med 1981; 135:434–440.
  2. Duncan KO, Leffell DJ. Preoperative assessment of the elderly patient. Dermatol Clin 1997; 15:583–593.
  3. Farage, M. A., Miller, K. W., Elsner, P., & Maibach, H. I. (2007). Structural Characteristics of the Aging Skin: A Review. Cutaneous and Ocular Toxicology, 26(4), 343–357.
  4. Fiers SA. Breaking the cycle: The etiology of incontinence dermatitis and evaluating and using skin care products. Ostomy Wound Manage 1996; 42:32–41.
  5. Jackson SM, Williams ML, Feingold KR., Elias PM. Pathobiology of the stratum corneum. West J Med 1993; 158:279–285.
  6. Martini F. Fundamentals of Anatomy and Physiology. San Francisco: BenjaminCummings, 2004.
  7. Phillips T, Kanj L. Clinicial manisfestations of skin aging. In: Squier C, Hill MW, eds. The Effect of Aging in Oral Mucosa and Skin. Boca Raton, Florida: CRC Press; 1994:25–40.
  8. Sudel KM, Venzke K, Mielke H, Breitenbach U, Mundt C, Jaspers S, Koop U. Novel aspects of intrinsic and extrinsic aging of human skin: beneficial effects of soy extract. Photochem Photobiol 2005; 81:581–587.

FOTO: Unsplash, GALACADEMY.

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