IRIS: L’OLIO ESSENZIALE PIU PREGIATO AL MONDO
Attraverso questo articolo, scopriremo le proprietà della meravigliosa Iris florentina, pianta naturalizzata e coltivata in molte regioni d’Italia. Comprenderemo, inoltre, il processo di estrazione del suo olio essenziale, descritto come pregiatissimo!
La mitologia greca ci racconta che Iris, dea minore dell’Olimpo, fosse una fanciulla meravigliosa, vestita di sole gocce di rugiada e luminosa nelle sue cangianti forme. Iris, messaggera degli Dei, personificazione dell’arcobaleno, è una figura conosciuta in tutto il mondo antico e che oggi presta il proprio nome agli straordinari fiori indaco che tutti conosciamo.
Scientificamente, il termine Iris sta ad indicare un genere botanico molto vasto, comprendente circa 300 specie di piante erbacee perenni. Un numero ragguardevole di fiori delicati e dal profumo straordinario che in primavera riempiono aiuole e campi verdi di molte regioni europee – in Italia, al primo posto per la coltivazione di questa specie resta la Toscana, in particolare la zona collinare del Chianti -.
Tra queste specie, ve n’è una, di particolare bellezza, che vive in tutto il territorio italiano e che viene utilizzata come ingrediente di pregio nel settore cosmetico. Si chiama Iris florentina, o giaggiolo bianco, e fu descritta per la prima volta dal celebre naturalista svedese Carlo Linneo nel 1759.
Come riconoscerla? La pianta di Iris florentina è perenne, può raggiungere fino a 100 cm di altezza e sia il fusto che le foglie affusolate sono di un bel verde glauco.
I fiori sono grandi, di colore bianco, e la pianta fiorisce in primavera, da aprile a giugno. Il colore dei fiori è uno dei principali caratteri diagnostici per questa pianta che, secondo molti autori, sarebbe molto simile alla specie, più comune, Iris germanica, di cui, secondo altri, la I. florentina costituirebbe una varietà leucistica.
USI TRADIZIONALI DI Iris sp.
Le materie prime di derivazione vegetale vengono utilizzate da secoli per le loro numerose proprietà. Questo avviene a causa della presenza, in buona parte delle specie botaniche, di metaboliti secondari che svolgono interessanti azioni fisiologiche nel corpo umano.
In passato, le varie specie di Iris sono state abbondantemente utilizzate per curare infiammazioni e infezioni batteriche. Effettivamente, nelle diverse parti vegetali dell’Iris è stata accertata la presenza di diversi composti, come flavonoidi, xantoni e glicosidi, dalle proprietà antinfiammatorie, antiossidanti e antimicotiche.
Uno studio scientifico, pubblicato nel 2014, ha evidenziato come l’estratto del rizoma di Iris germanica venisse spesso utilizzato in passato per camuffare le lentiggini oppure per curare diversi tipi di ferite. (2)
Sebbene le piante del genere Iris siano state largamente usate nella medicina tradizionale, è solo a partire dal diciannovesimo secolo che hanno assunto particolare importanza nel settore della cosmesi e della profumeria.
Iris florentina root extract: è questo il nome INCI del prezioso estratto che ha reso l’Iris una pianta davvero esclusiva. Il processo di estrazione è lungo e laborioso ma molto affascinante e merita un approfondimento.
Innanzitutto, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, l’estratto di Iris non si ottiene dai suoi bellissimi fiori ma dal rizoma, la sezione di fusto nascosta sotto terra da cui dipartono le radici. La prima fase di estrazione comincia in estate, con la raccolta dei rizomi. Di questi, se ne conserva una parte che andrà poi seminata di nuovo qualche mese più avanti.
Il resto del materiale, invece, viene sottoposto ad un processo di essiccamento che dura circa tre anni. Si tratta del momento più importante e delicato per la buona riuscita dell’estrazione. I rizomi, tagliati in fette, sono messi a essiccare in file rialzate da terra.
Una volta trascorso il lungo periodo di stallo, si procede con la fase di distillazione da cui si ottiene un composto che, a causa della consistenza molto densa, viene chiamato burro di iris. (1)
Dal burro di iris, infine, deriva l’olio essenziale.
Per produrne un solo litro, sono necessari 500 kg di rizoma fresco. Una resa minima e un lavoro lungo più di tre anni si traducono in una materia prima del valore di circa 15.000 euro al kg. (3)
IL PROFUMO DELL’IRIS
Lo studio sulle molecole chimiche responsabili del graditissimo profumo di Iris ebbe inizio molto tempo fa. Chimici e profumieri hanno cercato di comprendere ogni dettaglio e svelare ogni segreto di questa specie botanica. Alla fine del 1800, su un rendiconto scientifico pubblicato dall’Accademia dei Lincei, apparve un testo dedicato proprio all’estratto di Iris.
Era, infatti, stato scoperto che alla base del profumo dell’Iris, vi è un chetone, avente formula C13H26O, che prende il nome di irone.
Gli ironi possono essere isolati per distillazione in corrente di vapore, ma poiché questi composti sono molto volatili è necessario ripetere la distillazione per separarli dal resto dei composti presenti nell’estratto. Perché gli ironi, quindi le molecole del profumo di iris, si formino è necessario molto tempo: ecco perchè i rizomi della pianta devono essere lasciati essiccare per più di tre anni.
Questo incredibile processo di estrazione, unito al profumo romantico e delicato che ne risulta, ha consacrato l’Iris florentina come una delle specie botaniche più pregiate del mondo della profumeria.
ps: i nostri racconti sono tutti frutto di uno studio attento e dettagliato delle fonti. Nel caso in cui trovassi inesattezze oppure desiderassi puntualizzare qualcosa, ti invitiamo a scriverci: non siamo qui per insegnare soltanto ma per imparare soprattutto, insieme!
FONTI
- Accademia del Profumo – Materie Prime – Iris,
https://www.accademiadelprofumo.it/materie-prime/iris/; - Burcu, B., Aysel, U., Nurdan, S., 2014. Antimicrobial, antioxidant, antimutagenic activities, and phenolic compounds of Iris germanica. Ind. Crops Prod. 61, 526–530;
- Hussain, H., Al-Harrasi, A., Green, I. R., & Rehman, N. U. (2016). Iris (Iris germanica) Oils. Essential Oils in Food Preservation, Flavor and Safety, 481–486;
- Roger, B., Jeannot, V., Fernandez, X., Cerantola, S., Chahboun, J., 2012. Characterisation and quantification of flavonoids in Iris germanica and Iris pallida Lam. resinoids from Morocco. Phytochem. Anal. 23, 450–455.
FOTO:
- Pixabay;
- Schede di Botanica, http://luirig.altervista.org/flora/taxa/index1.php?scientific-name=iris+florentina.