LE PROPRIETÀ DEL MELOGRANO ED I SUOI UTILIZZI IN COSMESI

Il melograno, coi suoi fiori vermiglio e le bacche colme di piccoli rubini, è un frutto autunnale dalle mille proprietà benefiche: scopriamole insieme!

Si racconta che già Ippocrate, medico greco vissuto tra il V e il IV secolo a. C., consigliasse l’assunzione di melograno quale rimedio antinfiammatorio, antidiarroico e antibatterico.
In alcune medicine tradizionali, il frutto veniva usato per fermare le emorragie, per curare alcune infezioni, afte ed ulcere.
Numerose civiltà del mondo antico erano solite credere che il melograno fosse un vero e proprio frutto miracoloso, in grado di donare fertilità alle donne e salute a chi giovasse dei suoi frutti.

La pianta di melograno, Punica granatum, è dunque conosciuta fin dall’antichità. Il suo nome deriva dal termine latino malum granatum cioè “mela granulosa, colma di grani”. L’aggettivo punica, invece, gli venne attribuito dal celebre storico Plinio il Vecchio quando narrò che i Romani, arrivati in Africa per conquistare Cartagine, trovarono immense colture di melograno ed immaginarono che fosse una specie botanica originaria di quelle zone.
Oggi sappiamo che la pianta di melograno è originaria dell’Asia, dell’area situata tra l’Iran ed il sistema montuoso dell’Himalaya, dove ancora oggi è molto popolare. Venne portata in Europa dagli Arabi, fino in Spagna, e da qui raggiunse in tempi più recenti anche l’America.

Botanicamente, il melograno è una pianta dalle dimensioni piuttosto ridotte, facilmente riconoscibile per via delle sue piccole foglie, lucide e strette. I fiori sono minuti, rosso vermiglio ed il frutto è una bacca sferica, contenente decine di piccoli semi rossi che ricordano tanti preziosissimi rubini.

CURIOSITÀ:
Essendo una pianta conosciuta fin dall’antichità, nel corso del tempo il melograno ha assunto una miriade di nomi diversi: melagrana, pomo granato, melo granato, granatara, rodi (nome greco del frutto). Qual è la forma corretta?

L’Accademia della Crusca suggerisce due nomi: uno per l’albero, melograno, ed uno per il frutto, melagrana. Oggi, tuttavia, è di uso comune utilizzare il solo sostantivo maschile per entrambe le strutture vegetali.

PROPRIETÀ

Del melograno viene utilizzato principalmente il frutto, in tutte le sue parti. La bacca è infatti ricca di vitamina A, B e C. Presenta inoltre buone percentuali di minerali quali: calcio, magnesio, fosforo, potassio e sodio.

Grazie ad uno studio scientifico, condotto qualche anno fa, oggi sappiamo che l’olio ottenuto dalla spremitura a freddo dei semi del melograno contiene circa il 65,3% di acido punicico, un particolare acido grasso polinsaturo, isolato per la prima volta proprio nel melograno e molto interessante dal punto di vista delle sue applicazioni in medicina.

La componente più utilizzata del melograno è il succo ottenuto dalla spremitura del grosso frutto che rappresenta un’ottima riserva di zuccheri. Più nel dettaglio troviamo: fruttosio, saccarosio e glucosio. Possiede, inoltre, molte vitamine, acido fumarico, acido malico, piccole quantità di amminoacidi ed è ricchissimo di polifenoli.

Tra questi ultimi ricordiamo i tannini, suddivisi in punicalagine e ellagitannini, utilizzati principalmente in ambito medico, ed i flavonoidi come antocianine e flavonoli che determinano il colore rosso del succo e possiedono proprietà antiossidanti e antinfiammatorie ben note.

Per quanto riguarda gli altri composti, la vitamina C si rende molto utile poiché contribuisce a mantenere integre le strutture del collagene nel derma, di fatto concorrendo alla riduzione degli effetti del tempo.

La vitamina E, inoltre, amplifica il potenziale antiossidante del melograno per due principali motivi:

  • contribuisce alla riduzione della perossidazione lipidica nella pelle (si tratta di un processo chimico attraverso il quale particolari composti ossidanti si rendono in grado di attaccare i lipidi, contenenti acidi grassi polinsaturi, provocando diversi problemi, tra cui l’invecchiamento precoce delle cellule);
  • protegge le cellule dai radicali liberi rilasciati dalla perossidazione lipidica.

Il suo assorbimento a livello topico è stato testato e documentato in uno studio che ha rivelato un grande quantitativo di vitamina E sia nello strato corneo dell’epidermide, sia nei suoi strati più profondi.

Per tutte queste ragioni, il frutto del melograno viene utilizzato nella formulazione di cosmetici e rappresenta un ottimo alleato contro i segni del tempo.

E tu, hai mai utilizzato un prodotto contenente melograno? Cosa ne pensi?

ps: i nostri racconti sono tutti frutto di uno studio attento e dettagliato delle fonti. Nel caso in cui trovassi inesattezze oppure desiderassi puntualizzare qualcosa, ti invitiamo a scriverci: non siamo qui per insegnare soltanto ma per imparare soprattutto, insieme!

FONTI

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  • Zarfeshany A., Asgary S., Javanmard S.H. Potent health effects of pomegranate. Adv Biomed Res 2014; 3:100.

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