ABBRONZATURA: COME MANTENERLA

Le vacanze sono appena terminate e il pensiero principale è uno solo: come fare per mantenere la magnifica abbronzatura ottenuta nel corso delle lunghe giornate trascorse in spiaggia? Attraverso questo articolo scopriremo cos’è l’abbronzatura e come fare per esporsi al sole in maniera corretta e mantenere l’abbronzatura una volta tornati a casa.

Quando si è cominciato a parlare di abbronzatura? La moda dell’abbronzatura come fattore di benessere e salute è relativamente recente: risale agli anni ’30, quando Coco Chanel suggerì l’idea che i suoi gioielli avrebbero ottenuto maggior risalto su una pelle abbronzata dal sole. Da grande innovatrice e anticipatrice di tendenze quale è stata, Coco ebbe ragione: il gusto dell’abbronzatura prese progressivamente più piede, tanto che nel secondo dopoguerra si diffusero le immagini delle dive di Hollywood con la pelle dorata dal sole. L’abbronzatura, del resto, rispecchiava un nuovo modello sociale. In quel periodo iniziavano a diminuire le masse contadine (il cui colore abbronzato della pelle era sinonimo di duro lavoro nei campi), mentre aumentavano i ceti medi urbani (nei quali l’aspetto abbronzato della pelle suggeriva uno stile di vita benestante, il privilegio di vacanze e di tempo libero all’aperto). Nel corso dei decenni, l’esigenza di un’abbronzatura selvaggia, che facesse ottenere alla pelle un’abbronzatura geneticamente impossibile da ottenere, anche grazie a lampade e lettini solari, divenne sempre più imperante (4).
Oggi, con l’avvento dei social media, la ricerca dell’abbronzatura perfetta è ancora molto forte, anche grazie alla promozione portata avanti da famose modelle e dalla presenza di filtri fotografici che aumentano il colorito della pelle (1). Ad ogni modo, è proprio grazie ai social media, che è possibile trasmettere un’educazione corretta sul giusto comportamento che dobbiamo tenere al sole e sugli effetti che ne traiamo, siano essi benefici oppure negativi (1).

MA COS’È IN REALTÀ L’ABBRONZATURA?

L’abbronzatura è un meccanismo di difesa della pelle nei confronti dell’esposizione acuta e cronica ai raggi UV, che si esercita grazie all’azione protettiva della melanina (3). La melanina è una macromolecola derivante dall’ossidazione enzimatica della tirosina e successiva polimerizzazione spontanea. Viene sintetizzata all’interno dei melanosomi, organelli citoplasmatici specializzati, presenti nei melanociti (particolari cellule di origine neuronale presenti nello strato basale dell’epidermide) che vengono trasferiti nei cheratinociti circostanti (2). La melanina, arrivata nei cheratinociti, si dispone a cappello del nucleo, agisce come un filtro assorbendo tra il 50 – 75% dei raggi UV, convertendoli in calore e proteggendo la pelle dai radicali liberi da essi generati. Sempre la melanina influenza la termoregolazione e la biosintesi di vitamina D3, attivata dai raggi solari (3).

Durante la sintesi della melanina vengono prodotte due forme di melanina:

  • eumelanina, che comprende pigmenti omogenei di colore bruno e marrone scuro, derivati dalle modificazioni della tirosina con una spiccata azione fotoprotettiva e antiossidante;
  • feomelanina, che comprende pigmenti eterogenei, di colore biondo rossiccio, nei quali la tirosina si è legata anche a residui di cisteina o glutatione (2).

Ogni persona presenta una particolare miscela di questi due pigmenti in base a fattori genetici legati alla funzionalità dell’enzima tirosinasi, che interviene nella biosintesi della melanina, e alla biodisponibilità dell’enzima cisteina (2).

CURIOSITÀ: l’albinismo è una condizione genetica in cui si manifesta una modificazione genetica recessiva, che determina un difetto nella melanogenesi. Sono comunque preservati i melanociti; la vitiligine e il piebaldismo, invece, sono patologie cutanee in cui si manifesta una riduzione oppure l’assenza dei melanociti (2).

COSA SUCCEDE QUINDI ALLA PELLE COLPITA DAI RAGGI UV?

Quando la pelle viene colpita dai raggi UV, si attivano dei sistemi di protezione conseguenti a un insulto fisico, ma gli effetti che si hanno sulla pelle sono diversi in base alla tipo di raggi incidenti.
I raggi UVA, stimolano il trasferimento della melanina già sintetizzata nei melanosomi ai cheratinociti e determinano una pigmentazione immediata, che si manifesta tra 5-10 minuti dall’esposizione (5).
I raggi UVB hanno un’azione ritardata che si attiva dopo circa 72 ore dall’esposizione solare. Questo accade perché le radiazioni inducono la sintesi di nuova melanina tramite l’attivazione di due meccanismi, uno diretto e l’altro indiretto. Infatti, i raggi UVB agiscono sia per stimolazione diretta dell’enzima tirosinasi (che attiva il processo di melangiogenesi per la produzione di nuova melanina), sia indirettamente per stimolazione del cheratinocita e, successivamente, del melanocita. La stimolazione indiretta avviene tramite il rilascio di citochine, fattori di crescita o fattori di scarto e degrado del DNA indotti dai raggi UVB che hanno lo scopo di stimolare tutti i sistemi di difesa cutanei (5).Inoltre, al di là della pigmentazione, la pelle risponde all’esposizione dei raggi UV aumentando la velocità di riproduzione delle cellule nello strato basale dell’epidermide inducendo, in questo modo, un inspessimento dello strato corneo che contribuisce a proteggere la pelle dall’assorbimento delle radiazioni incidenti. Altri processi messi in atto dalla pelle sono la secrezione di acido urocanico dalle ghiandole sudoripare eccrine, che funge da filtro UV naturale, l’accumulo di β-carotene e l’attivazione di enzimi che agiscono come sequestranti dei radicali liberi (5).

CONSIGLI UTILI

È necessario assumere un giusto comportamento quando scegliamo di esporci al sole: ecco 8 piccoli consigli per salvaguardare la nostra pelle e la nostra abbronzatura una volta tornati a casa!

  • Esporsi gradualmente al sole, per abituare progressivamente la pelle;
  • Evitare di stare al sole durante le ore più calde della giornata e controllare sempre l’UV Index;
  • Attenzione alle superfici riflettenti come neve, ghiaccio e acqua e a particolari zone, come quelle tropicali;
  • Utilizzare sempre prodotti per la protezione solare che proteggano la pelle dai raggi UVB e UVA, in base al proprio fototipo cutaneo;
  • Riapplicare i prodotti per la protezione solare, soprattutto dopo i bagni e/o dopo aver sudato;
  • Evitare di esporsi al sole se si stanno assumendo farmaci o cosmetici foto sensibilizzanti;
  • Attenzione all’alimentazione: prima, durante e dopo l’esposizione al sole, consuma alimenti rossi, arancioni e gialli, ricchi di vitamine e carotenoidi, e bevi molta acqua e spesso;
  • Utilizza un prodotto che stimoli la produzione di melanina almeno 3-4 giorni prima di esporti al sole e continua ad usarla anche durante e dopo per proteggere la pelle e mantenere il colorito;
  • Utilizza prodotti doposole e, una volta a casa dalle vacanze, cosmetici delicati soprattutto sulla pelle del viso.

ps: i nostri racconti sono tutti frutto di uno studio attento e dettagliato delle fonti. Nel caso in cui trovassi inesattezze oppure desiderassi puntualizzare qualcosa, ti invitiamo a scriverci: non siamo qui per insegnare soltanto ma per imparare soprattutto, insieme!

FONTI

  • John Mingoia, Amanda D. Hutchinson, David H. Gleaves, Carlene Wilson. 2018 The Impact of a Social Media Literacy Intervention on Positive Attitudes to Tanning: A Pilot Study, Computers in Human Behavior
  • William J. Pavan, Richard A. Sturm, 2019. The Genetics of Human Skin. Annu. Rev. Genom. Hum. Genet., 20:21.1–21.32
  • Nhu T. Nguyen, David E. Fisher. 2019. MITF and UV responses in skin: From pigmentation to addiction. Pigment Cell Melanoma;32:224–236.
  • Mauro Prevedello, 2004. Cosmetologia – Guida visuale. Tecniche nuove
  • McDaniel, P. Farris, G.Valacchi (2018) Atmospheric skin aging – Contributors and inhibitors. J Cosmet Dermatol. 2018;17:124–137.

FOTO

  • Unsplash.

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