COME SI FORMANO LE RUGHE?

Abbiamo già visto qui cosa sono le rughe e quanti tipi di rughe esistono. La seconda grande domanda riguarda la loro formazione perciò, in questo articolo, andremo alla scoperta delle varie cause che possono contribuire, in maniera più o meno intensa, alla formazione delle temute rughe.

I primi studi scientifici sulle rughe risalgono al 1954 ad opera di uno scienziato di nome C. G. Wells, il quale sosteneva che le rughe derivassero dall’atrofia, quindi dall’inefficienza, della papilla dermica, la struttura localizzata nello strato superficiale del derma la cui funzione principale riguarda l’apporto sanguigno ai primi strati dell’epidermide.
Qualche anno dopo, sempre in relazione alla formazione delle rughe, A. L. Lorincz aggiunse che durante l’invecchiamento, la cute dimostra una diminuzione della sua capacità di trattenere l’acqua. Questo comporta una maggiore fragilità dello strato corneo quindi, di conseguenza, un aumento della tramatura della pelle e la formazione delle rughe. (6)
È molto importante ricordare che a livello istologico non c’è differenza tra le rughe e il tessuto circostante. Questo indica che, quando insorge una ruga, non avvengono alterazioni chimiche o architettoniche del tessuto e, semplicemente, i solchi della tessitura cutanea diventano più evidenti per una disorganizzazione della rete di fibre elastiche (necessarie per ancorare e far aderire l’epidermide al derma) con conseguente perdita di elasticità. (6)

La perdita di elasticità cutanea inizia a verificarsi intorno ai 30 anni e aumenta progressivamente con il passare del tempo. Per spiegare cosa succede alla pelle con l’età utilizziamo uno studio condotto dal Dott. Klingman, il quale ha proposto un modello chiamato del guanto vecchio. “Dobbiamo immaginare la pelle”, scrive lo scienziato, “come quella di un guanto: all’inizio è liscia ma più si utilizza e più si formano delle linee, le rughe, appunto, nei punti di maggior utilizzo.”
La contrazione dei muscoli, che avviene quando ripetiamo le nostre espressioni, rappresenta uno stress meccanico che porta lentamente alla formazione di rughe prima temporanee poi permanenti.
Quindi dobbiamo smettere di sorridere? Non sia mai!
Come ci ricorda lo scrittore americano Samuel Ullman, gli anni possono far venire le rughe alla pelle, ma la rinuncia agli entusiasmi riempie di rughe l’anima.

QUALI SONO I FATTORI CHE CONTRIBUISCONO ALL’INSORGENZA DELLE RUGHE? Abbiamo purtroppo appreso che l’insorgenza delle rughe è un fenomeno inevitabile: magari avessimo, come Dorian Grey, un quadro che invecchi per noi!
Tuttavia, esistono molti fattori, sui quali poter agire, che determinano una maggiore o minore severità nella formazione delle rughe. Intuitivamente, è facile pensare che la prima causa di formazione delle rughe sia l’età; effettivamente le rughe sono uno degli indicatori dell’età cronologica di una persona, ma sono stati condotti diversi studi (ad esempio quelli di Hillebrand et. al. (4) o di Basin e Levoque (3)) che testimoniano come i cambiamenti dell’aspetto della pelle, relativi all’età, avvengano molto lentamente.
Nel primo studio che abbiamo menzionato, ad esempio, sono state selezionate 1437 donne alle quali è stato fotografato il viso all’inizio dello studio e poi dopo 8 anni. Il viso, nelle immagini, aveva due espressioni diverse: rilassata (per valutare le rughe permanenti) e sorridente (per monitorare le rughe temporanee). Lo studio ha evidenziato che c’è una correlazione temporale e morfologica tra le rughe temporanee e permanenti, ciò significa che le rughe che si formano quando sorridiamo segneranno il nostro viso in maniera prevalente rispetto a quello che fanno quotidianamente le rughe che ci segnano il viso in posizione rilassata (4).

Un aspetto molto interessante, emerso da questo stesso studio è il cambio dell’assetto ormonale di una donna (cioè l’entrata in menopausa) che determina un’accelerazione nella formazione delle rughe rispetto a coloro che hanno mantenuto inalterato il loro stato (4). Le rughe che subiscono maggiormente quest’influenza sono le rughe glabellari, ossia le rughe verticali che si formano tra le sopracciglia (8).
Si pensa che la causa di questo fenomeno sia proprio la diminuzione del livello di estrogeni, ormoni che svolgono un’azione stimolante sulla produzione di collagene e di glicosaminoglicani (le strutture portanti del derma).

Anche le proprietà chimico-fisiche della pelle possono determinare, o meno, la formazione delle rughe: in uno studio, condotto da uno scienziato di nome Hillebrand, è stato messo in evidenza che uno strato corneo secco ed alcalino comporta un aumento della quantità di rughe che si formano nel tempo (4) suggerendo, quindi, l’importanza che può avere l’utilizzo regolare di un buon idratante cutaneo.

Per quanto riguarda altri aspetti intrinseci, è stato evidenziato che negli uomini le rughe si manifestano precocemente e sono più severe rispetto alle donne; inoltre, mentre le classiche rughe sulla fronte e glabellari sono le prime che appaiono sul viso degli uomini (alle donne non prima dei 40), le zampe di gallina sono i primi segni che compaiono sul volto delle donne (3). Anche in questo caso all’origine di queste differenze c’è la diversa situazione ormonale tra donne e uomini (7).

Anche il tono di colore della pelle ha una notevole influenza sulla formazione di rughe. È stato valutato che le persone con un fototipo più scuro tendono ad avere una minore quantità e severità di rughe rispetto a coloro con la pelle più chiara (3), questo grazie alla concentrazione di melanina cutanea che protegge la cute dai raggi UV (4). È stato stimato che la radiazione solare determina un aumento nella formazione di rughe e questa formazione si rende molto più evidente minore è l’età del soggetto. Tuttavia, gli effetti del sole producono sulla pelle cambiamenti così importanti che la valutazione di questi viene distinta dal resto delle cause. Nel caso di rughe causate dal sole, infatti, si parla di photoaging (8).
Oltre alla radiazione solare, altri fattori che contribuiscono alla formazione delle rughe sono l’inquinamento ambientale e il fumo di sigaretta, che agiscono in due modi differenti sulla pelle: mentre l’inquinamento ambientale è associato all’aumento delle macchie cutanee sul viso e sul dorso delle mani, il fumo di sigaretta accentua le pieghe nasolabiali e le rughe sopra al labbro (il cosiddetto codice a barre) (3). Una spiegazione plausibile è che a livello delle labbra si ha un accumulo di tossine derivanti dal fumo o un aumento dell’attività dei muscoli per la contrazione delle labbra durante l’inalazione. (7)

Concludendo, la strategia vincente per rallentare la formazione di rughe e dei segni del tempo è impostare una routine giornaliera che preveda un’accurata detersione della pelle per eliminare gli inquinanti ambientali, l’utilizzo di una buona crema con attivi idratanti e antiage per sostenere l’attività dei componenti del derma e l’impiego di cosmetici aventi fattore di protezione solare per prevenire i danni indotti dai raggi UV.

Quando smetterà di sfilare e posare per le foto di moda?
Dipende dall’efficacia della mia crema antirughe.
(Heidi Klum a una giornalista)

ps: i nostri racconti sono tutti frutto di uno studio attento e dettagliato delle fonti. Nel caso in cui trovassi inesattezze oppure desiderassi puntualizzare qualcosa, ti invitiamo a scriverci: non siamo qui per insegnare soltanto ma per imparare soprattutto, insieme!

FONTI

    1. Caputo, M.Monti, 1995 Manuale di dermocosmetologia medica, Raffaello Cortina Editore, 239-244
    2. Choon Shik Youn, Oh Sang Kwon, Chong Hyun Won, Eun Ju Hwang, Byung Joo Park, Hee Chul Eun, Jin Ho Chung, 2003. Effect of Pregnancy and Menopause on Facial Wrinkling in Women. Acta Derm Venereol; 83: 419–424
    3. Hillebrand 2016. Facial Wrinkling: The Marquee Clinical Sign of Aging Skin Springer-Verlag Berlin Heidelberg
    4. G. Hillebrand, Z. Liang, X. Yan, T. Yoshii, 2010 New wrinkles on wrinkling: an 8-year longitudinal study on the progression of expression lines into persistent wrinkles. British Journal of Dermatology.162: pp1233–1241
    5. Joel E. Pessa, Hang Nguyen, George B. John, Philipp E. Scherer, 2014 The Anatomical Basis for Wrinkles Aesthetic Surgery Journal.
    6. M.Kligman, P.Zheng, R.M.Lavker, 1985 The anatomy and pathogenesis of wrinkles. British Journal of Dermatology 113, 37-42
    7. Merel A. Hamer, Luba M. Pardo, Leonie C. Jacobs, M. Arfan Ikram, Joop S. Laven, Manfred Kayser, Loes M. Hollestein, David A. Gunn, Tamar Nijsten, 2017. Lifestyle and Physiological Factors Associated with Facial Wrinkling in Men and Women. Journal of Investigative Dermatology 137: 1692-1699.
    8. Luebberding, N.Krueger, M.Kerscher, 2014 Quantification of Age-Related Facial Wrinkles in Men and Women Using a Three-Dimensional Fringe Projection Method and Validated Assessment Scales. Dermatol Surg 40:22–32

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