LE PROPRIETÀ ANTIBATTERICHE DEGLI OLI ESSENZIALI

Gli oli essenziali vengono prodotti dalle piante, come metaboliti secondari, e risultano essere alleati preziosi per il nostro benessere. Degli oli essenziali abbiamo già visto insieme le proprietà antivirali. Attraverso questo articolo, andremo alla scoperta delle loro proprietà antibatteriche e dei loro utilizzi in campo scientifico.

COSA SONO I BATTERI?

Prima di investigare le proprietà antibatteriche degli oli essenziali, è doveroso ricordare cosa sono i batteri, come sono fatti e in che modo concorrono al benessere o al malessere delle nostre vite.
I batteri sono organismi viventi molto piccoli, formati da una sola cellula e diffusi ovunque nel nostro Pianeta: dal terreno alla superficie della nostra pelle, dai fondali oceanici agli angoli più inospitali delle caldere vulcaniche. 
Le loro dimensioni ridotte non ci permettono di vederli (si parla di millesimi di millimetro) ma con l’aiuto del microscopio è possibile studiarne forme e caratteristiche. 

Il rapporto tra i batteri e gli uomini è decisamente articolato e in molti casi assolutamente positivo per la nostra vita. Pensiamo alla produzione di yogurt, possibile grazie alla colonizzazione del latte da parte di specifici batteri, oppure al lievito che tutti utilizziamo in cucina per preparare il pane o la pizza. Nel nostro corpo vivono batteri fondamentali per la nostra salute e lo stesso accade sulla pelle. L’insieme dei batteri che abitano la cute, i quali contribuiscono al suo equilibrio e alla sua protezione, viene chiamato microbiota cutaneo.
Purtroppo, accanto a tutto ciò che abbiamo visto finora, esistono anche molti batteri per noi negativi, potenzialmente nocivi, dai quali dobbiamo cercare di stare lontani. Gli oli essenziali fanno il loro ingresso al nostro fianco nella lotta contro questi batteri, grazie alle loro molteplici proprietà benefiche, ampiamente descritte in letteratura scientifica.

COSA SONO GLI OLI ESSENZIALI E COME FUNZIONANO CONTRO I BATTERI NOCIVI?

Le piante producono naturalmente un grande numero di oli essenziali per assolvere a numerosi compiti. Le proprietà benefiche di questi composti organici sono conosciute fin dall’antichità ed il loro uso cosmetico e farmaceutico è in larga parte dipeso dalla comprovata capacità di penetrazione cutanea. Dunque, gli oli essenziali sono sempre stati utilizzati per veicolare i principi attivi utili, all’interno dell’organismo. A livello biochimico, gli oli essenziali vengono chiamati metaboliti secondari e sono, in parole più comprensibili, miscele di molecole organiche. Tra le molecole più note a costituire gli oli essenziali, ci sono i terpeni e i fenilpropanoidi.
Gli oli essenziali agiscono contro i batteri in modi differenti. Molto spesso, sono in grado di destabilizzare l’architettura cellulare batterica, portando alla rottura delle membrane esterne che isolano e proteggono gli organismi. In questo modo, concorrono indirettamente alla distruzione delle attività cellulari vitali per i batteri, come quelle di produzione dell’energia oppure di nutrimento. Altre volte, gli oli essenziali attaccano direttamente alcuni degli organuli che compongono i batteri, depotenziandoli. Un ulteriore meccanismo di azione è rappresentato dal blocco della secrezione delle tossine dei batteri. 

FACCIAMO ALCUNI ESEMPI

L’olio essenziale di origano (Origanum vulgare) è in grado di bloccare completamente le tossine intestinali prodotte dai batteri stafilococchi della specie S. aureus.
Il carvacrolo, terpene presente nell’olio essenziale di origano e timo (Thymus vulgaris), inibisce la produzione di tossine dei batteri della specie B. cereus, spesso causa di intossicazioni alimentari. Sempre il carvacrolo è molto utile nella disattivazione di una proteina, chiamata flagellina, fondamentale per il movimento dei batteri. 
Altri oli essenziali interessanti sono quello di cannella (Cinnamomum zeylanicum) che inibisce un grande numero di batteri patogeni tra cui S. pneumoniae, anche detto pneumococco, principale responsabile delle polmoniti nelle persone adulte e quello di vaniglia (Vanilla planifolia), che ha la capacità di interferire e bloccare la respirazione di molte specie di batteri.
Infine, studi recenti hanno messo in evidenza che alcuni oli essenziali sono in grado di contrastare batteri molto difficili da combattere perché, purtroppo, resistenti agli antibiotici. È questo il caso dell’elicriso (Helychrisum italicum), contenente geraniolo, un alcol terpenico, che inibisce l’azione di batteri per noi nocivi come A. baumanni e Pseudomonas aeruginosa, spesso presenti negli ambienti ospedalieri o sanitari.

APPUNTI DAL NOSTRO LAB

Per quanto riguarda la loro azione antibatterica, i composti che preferiamo, in virtù della nostra esperienza di formulatrici, sono l’olio essenziale di tea tree e poi il timolo, principio attivo presente, in misura principale, nell’olio essenziale di timo.  
Ci teniamo a specificare che l’efficacia di un olio essenziale dipende dalla sua composizione che è estremamente complessa e dipende da diversi fattori, come l’organo della pianta in cui è localizzato, il ciclo vegetativo oppure il suo chemiotipo. 
Facciamo un esempio: l’olio essenziale di cannella si può ricavare dalla corteccia della pianta o anche dalle sue foglie: quello estratto dalle foglie è più ricco in eugenolo, mentre l’olio ricavato dalla corteccia è colmo di aldeide cinnamica. Oltre ad avere due profili olfattivi diversi, è diverso anche uso di questi due oli: noi prediligiamo quello ricavato dalle foglie, che usiamo come aromatizzante nella formulazione di dentifrici.
Ancora, vediamo che dell’olio essenziale di timo ci sono diversi chemiotipi, che si differenziano per la composizione e la concentrazione del composto dominante: l’olio a maggiore attività antibatterica è quello più ricco in timolo e carvacrolo. Infatti, gli oli essenziali ricchi in timolo, carvacrolo,  ma anche  citrale, geraniolo e linalolo, sono dei potenti antisettici, ancora più potenti del fenolo.
L’olio essenziale di tea tree è forse il più noto per le sue proprietà antibatteriche, tanto che il governo australiano ha stabilito l’esatta concentrazione dei sue due componenti principali, che sono 1-terpinen-4 olo e 1,8 cineolo, per evitare contraffazioni. Il tea tree è un olio fantastico per le pelli grassi e con tendenza acneica, ma utilizzabile anche nei detergenti intimi e nei deodoranti, ha un odore molto particolare che spesso o piace molto, oppure per nulla. 
Anche il bergamotto ( e in generale tutti gli oli essenziali citrici, con un elevato contenuto in citrale) è un forte antisettico, che noi adoriamo utilizzare in tutti i prodotti per l’igiene intima, grazie al suo profumo molto delicato e fresco.

Se ti è piaciuto questo articolo, guarda anche l’intervista a Marco Valussi, esperto di oli essenziali, e leggi l’articolo sui cosmetici con prebiotici, fonti di energia per i batteri che rendono più bella la nostra pelle. Ti consigliamo anche una lettura alla scoperta dell’olio essenziale più pregiato al mondo e la prima parte di questo articolo, sulle proprietà antivirali degli oli essenziali.

FONTI

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